La misura della velocità angolare di un corpo rotante si compie per mezzo del contagiri che permette la determinazione della velocità media indicando, mediante un comune totalizzatore, il numero di rivoluzioni compiute in un intervallo di tempo misurato a sua volta da un cronometro.
La misura può essere diretta o indiretta, ossia l'albero della macchina in prova può essere collegato con l'albero del misuratore, oppure no.
Nel secondo caso, che si presenta interessante nel caso in cui non si voglia influenzare in nessun modo la libertà dell'albero in prova, o quest'ultimo non sia comodamente accessibile, si procede al confronto della della velocità incognita con quella di un motorino a velocità variabile, provvisto a sua volta di un tachimetro.
Il confronto è fatto con apparati stroboscopici o stroboramici, osservando un indice rotante con l'albero in prova attraverso la finestra di un disco rotante col motorino ausiliario, oppure illuminando una parte del corpo rotante in prova ad intervalli che si succedono con la frequenza delle rotazioni del Torino ausiliario.
Se l'immagine appare ferma e semplice, le due velocità sono uguali, se si presenta moltiplicata, si possono trovare con semplici regole i coefficienti di passaggio dall'una all'altra velocità.
Esistono contagiri magnetici, composti da una sottile campana di alluminio intorno a cui ruotano le espansioni polari di un magnete permanente, inducendo in essa correnti e quindi coppie dipendenti dalla velocità.
Per la misura a distanza sono usati a preferenza tipi elettrici, composti di due parti, di cui una (un piccolo alternatore monofase) è necessariamente attaccato alla macchina, mentre l'altra (galvanometro tarato) può essere comunque lontano, bastando una coppia di fili per la connessione.
Fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/tachimetro-e-contagiri_%28Enciclopedia-Italiana%29/
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