giovedì 14 gennaio 2021

#28 La sintesi finale

 Gli oggetti che definiamo belli sono versioni delle persone che amiamo.

Alain de Botton, Architettura e felicità, 2006

 


Per conoscere gli oggetti che ci circondano è necessaria una divisione degli ambiti in cui le caratteristiche dello stesso operano.

Come primo passo, per definire una “cosa”, il nostro cervello ha bisogno di darle un nome, un “volto” e una struttura fisica a livello generale di come si presenta, una forma, insomma.

(steps: 1, 2, 3).

Dopo aver impresso nella nostra mente l’immagine di un oggetto definito da un appellativo e caratteristiche precise, i più curiosi, potranno voler cercare alcune informazioni anche sulla sua composizione chimica, sul suo funzionamento, sul come e sul perché uno strumento funzioni in un modo piuttosto che in un altro e sull’ambito di cui esso fa parte, a quale famiglia di oggetti appartenga.

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La curiosità è ovviamente un aspetto soggettivo negli individui che non la manifesteranno mai in egual modo, oltre alla richiesta di informazioni scientifiche alcuni sviluppano, sin da bambini, una passione per la storia, l’etimologia delle parole, l’appartenenza (e il ruolo) degli oggetti ad altre culture ed epoche.

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Sempre nell’ambito sociale può essere interessante scoprire come le cose contribuiscano alla creazione di opere d’arte, film, libri, documenti di valore storica e come l’oggetto sia cambiato nel tempo, come si sia evoluto e in che modo abbia influenzato la società circostante.

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L’oggetto che ho deciso di esaminare in questo blog, il contagiri, ha avuto la sua importanza in molti di quanti ambiti, lo studio della scienza a cui appartiene ha permesso il raggiungimento di risultati notevoli a livello accademico, sportivo, cinematografico e di innovazione tecnologica.
La sua invenzione è diventata necessaria con l’avvento dei macchinari e delle automobili e si può dire che la sua vita a cavallo di due secoli di grande crescita lo rende parte integrante di questo processo di innovazione, cambiamento e scoperte continue, che è la globalizzazione.

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mercoledì 13 gennaio 2021

#27 La mappa concettuale

 

#26 La chimica

Le componenti dei contagiri moderni, soprattutto quelle esterne, sono generalmente composte in plastica per le sue caratteristiche fisico-chimiche unite al costo di mercato che risulta vantaggioso rispetto alla maggior parte dei suoi rivali, a parità i prestazioni.

Caratteristiche chimico-fisiche

  1. Composizione chimica
    Sostanze organiche macromolecolari (polimeri)
  2. Peso molecolare (elevato)
  3. Peso specifico (varia da 0,9 a 2,2 g/cm3 circa)
  4. Conducibilità elettrica (bassa)
    In genere è isolante
  5. Comportamento al calore
    Resine termoplastiche: si possono fondere e modellare più volte. Resine termoindurenti: solo una volta.

Proprietà meccaniche

  1. Durezza (discreta)
  2. Resistenza alle sollecitazioni (buona)
  3. Resilienza
    Resistenza agli urti (buona)
  4. Elasticità (buona)

Proprietà tecnologiche

  1. Plasticità (ottima)
  2. Lavorabilità (ottima)
  3. Duttilità (ottima)
  4. Malleabilità (ottima)


fonte: https://tecnologia.annibalepinotti.it/index.php/117-materiali/18457-caratteristiche-e-proprieta-della-plastica

#25 Cose personali

 Nell'esistenza di ogni individuo vi sono numerosissime influenze che caratterizzano lo sviluppo dell'essere, oggetti materiali, esperienze, affetti, incontri.

Soffermandoci sugli elementi materiali, ad ogni periodo della vita appartiene un oggetto particolare che, col senno di poi, rappresenteranno tutta l'epoca stessa.


I libri di favole che fin da piccola mi hanno spinta ad incuriosirmi verso il mondo.



Lo strumento che ogni universitario del XXI usa e senza il quale ormai nessuno è in grado di lavorare.





Le numerose riviste di arredamento da cui ero circondata in casa che hanno influito silenziosamente alla mia scelta del percorso di studi iniziandomi al culto del bello.











martedì 12 gennaio 2021

#24 Le parole nella storia











La parola contagiri, in inglese tachometer è stata utilizzata in Italiano più spesso già dal 1880, in inglese  il grafico mostra date più recenti di inizio ma con un picco intorno al 1940.
In realtà nel grafico relativo all'inglese è interessante notare l'utilizzo di data parola già nei primi decenni del 1800, probabilmente relativamente alla divulgazione dello strumento come lo conosciamo oggi, nel 1817.












































L'insieme di magneti e contagiri (magnet, tachometer) in inglese seguono un andamento più simile tra loro con un picco tra il 1940 e il 1980, in Italia per quanto la parola magneti fosse già largamente utilizzata nel 1800 essa non veniva relazionata al contagiri che in questo caso si mostra molto rara.





















I grafici in questo caso parlano chiaro, i Inghilterra la parola automobile surclassa del tutto le altre due, in Italia, invece, due si equivalgono in media, automobile e accessori.
Contagiri si distacca del tutto dai grafici soprastanti con una media molto bassa rispetto alle altre.
































#23 La normativa

Avendo il contagiri un elevato numero di varianti in commercio, non esiste una vera e propria normativa a riguardo, esistono, però, alcune regole per il corretto utilizzo e manutenzione dello stesso.

Per esempio: "Aprire lo strumento solo per le operazioni in cui è espressamente indicato dopo averlo disalimentato, richiudere lo strumento riportandolo nella situazione originale prima di connetterlo all’alimentazione, in particolare riposizionare ed avvitare le coperture e lo sportello."

In riferimento alle apparecchiature elettroniche più in generale esiste la normativa CEI - EN61326 per gli apparecchi elettrici di misura, controllo e laboratorio che cita: "La presente Norma (Parte 1 della CEI EN 61326) specifica i requisiti minimi per l'immunità e l'emissione, per quanto riguarda la compatibilità elettromagnetica, di apparecchiature elettriche funzionanti con alimentazione dalla rete o a batteria, con tensioni inferiori a 1000 V in c.a. o 1500 V in c.c., o direttamente dal circuito sottoposto a prova, previste per uso professionale, educativo e per i processi e la produzione industriali, comprese le apparecchiature e i dispositivi di calcolo per:

- misura e prova; 
- controllo; 
- utilizzo in laboratorio;
e gli accessori previsti per essere utilizzati con le apparecchiature sopra indicate (per esempio le apparecchiature per il trattamento di campioni).
La Norma riguarda sia l'ambiente industriale che quello non industriale.
La presente Parte 1 della CEI EN 61326 specifica requisiti di carattere generale. Requisiti specifici per particolari tipi di apparecchiature sono contenuti nelle varie sottoparti della Parte 2 della CEI EN 61326.
La nuova serie CEI EN 61326, di cui la presente costituisce la Parte 1, sostituisce la CEI EN 61326:1998 e sue Varianti.
Questa Norma viene pubblicata dal CEI in una prima fase nella sola lingua inglese, per consentirne l'immediato utilizzo da parte degli utenti interessati, nel rispetto della data di pubblicazione fissata dagli Enti Normatori internazionali.
Successivamente il CEI pubblicherà, in un nuovo fascicolo
ma come medesima edizione
la stessa Norma in versione italiano-inglese; tale nuova versione avrà la stessa validità della presente.
La presente Norma recepisce il testo originale inglese della Pubblicazione IEC e pertanto consta delle sole pagine dispari."



Fonte: https://standards.globalspec.com/std/1500576/en-61326-1

#22 Un manuale d'uso

 Il contagiri fa parte dell'arsenale di strumenti dell'ingegnere meccanico ed elettronico ed è usato per conferire un valore numerico a velocità e flusso del traffico. 

Il contagiri funziona in maniera piuttosto basilare, il funzionamento cambia in base alla natura stessa di esso.

Se il contagiri è meccanico significa che viene impiegato un cavo metallico, soluzione comune sia per i contagiri meccanici sia per quelli magnetici.

Per i contagiri elettronici il collegamento è basato sulla trasmissione di impulsi elettrici, prevede l'utilizzo di un sensore che generalmente è posto sull'albero motore.


#28 La sintesi finale

  Gli oggetti che definiamo belli sono versioni delle persone che amiamo. Alain de Botton , Architettura e felicità, 2006   Per conoscere gl...